martedì 28 agosto 2007

Indulgenza: perdono e liberazione


"Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi". (Colossesi 3:13)


Avere indulgenza significa perdonare un'offesa.
L'indulgenza libera dall'amarezza e dal risentimento, rimuove il desiderio della vendetta e anche la necessità di capire perchè quell'offesa è stata commessa.
Quando manca l'indulgenza, le persone rimangono nell'amarezza e nel risentimento, conservando rancori che possono aumentare al di là della proporzione dell'offesa.
In tal caso, vengono sprecate energie mentali nel tentativo di cercare di capire o di giustificare.
Il desiderio della vendetta può intensificarsi, e le relazioni si avvelenano.
L'offensore perde la libertà di andare avanti e di crescere, e colui che non perdona rimane prigioniero del risentimento e dell'amarezza.
E' una maniera molto infelice di vivere che, non solo pregiudica le persone coinvolte, ma anche tutte le persone che vivono attorno a loro.
L'indulgenza ci rende capaci di perdonare e di continuare così ad avere un buon rapporto reciproco.
Se nella nostra vita coltiviamo l'indulgenza, le persone che ci circondano ne otterranno beneficio, lo stress diminuisce, e gli altri vedranno come il perdono opera e possono incominciare a praticarlo.
Le piccole irritazioni della vita assumono meno importanza e la gente dedica più tempo a ciò che è più importante nella vita.

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