giovedì 30 agosto 2007

Amaro e dolce


"Mosè gridò al Signore; e il Signore gli mostrò un legno.
Mosè lo gettò nell'acqua, e l'acqua divenne dolce". (Esodo 15:25)


Il godimento e la tristezza sono spesso compagni stretti.
Come gli israeliti passarono dall'emozione della vittoria nel mar Rosso alle acque amare di Mara solo tre giorni dopo, la nostra gioia può trasformarsi rapidamente in angoscia.
A Mara, il Signore disse a mosè di gettare un legno nell'acqua, il che le rese dolci e potabili.
C'è un altro legno, che quando lo si getta nelle circostanze amare della nostra vita, può renderle dolci:
è il legno della croce di Cristo; la nostra prospettiva sarà trasformata quando contempliamo la sua morte sacrificale e la sua sottomissione alla volontà di Dio.
Il nostro dolore può procedere dalla cattiva volontà degli altri, o peggio ancora, dalla nostra negligenza.
Tuttavia il Signore lo permette e non capiamo il perchè; sappiamo solo che tale è la volontà del nostro Padre Celeste ed Amico la cui sapienza ed amore sono infiniti.
Quando diciamo di sì a Dio, e man mano che il suo Spirito ci rivela la sua volontà per mezzo della sua Parola, le circostanze amare della nostra vita possono diventare dolci.
Non dobbiamo lamentarci di quello che il Signore permette, ma sforziamoci a fare bene tutto quello che Lui ci chiede di fare.
Gesù disse che dobbiamo prendere ogni giorno la nostra croce e seguirlo.
Quando ricordiamo la croce di Cristo e ci sottomettiamo al Padre come fece Lui, le esperienze amare possono diventare dolci.
Dio usa le nostre difficoltà per migliorarci, non per amareggiarci.

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