lunedì 26 novembre 2007

Salvato da... un inno


"Il Signore è il mio pastore... Qand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei alcun male, perchè tu sei con me". (Salmi 23:1, 4)



Era il 1862, e negli USA imperversava la guerra civile.
Due gruppi nemici si erano ritirati nei rispettivi accampamenti per passare la notte.
Il soldato Ira Sankey, che si trovava di guardia, si distrasse e cominciò a contemplare il maestoso cielo stellato.
Uno dei soldati nemici se ne accorse e preparò il fucile per sparargli.
Sankey, che era credente, alzò gli occhi al cielo e cominciò a cantare:
"Cristo, mio Pastore, guida i passi miei nel Tuo amore; prenditi cura della mia anima, proteggila, oh Salvatore".
Nell'ascoltare quell'inno una sensazione strana s'impadronì dell'uomo.
Conosceva molto bene quella melodia e quelle parole, le aveva sentite da sua madre!
Quando Sankey arrivò alla strofa che dice:
"Tuoi siamo, fedele Amico, sei tu il nostro difensore; proteggi il tuo gregge in questo mondo di peccato", il soldato, commosso, mise da parte l'arma e ascoltò con attenzione fino alla fine.
Finita la guerra, passarono tredici anni, e il soldato conservava il ricordo di quella notte.
Alla Vigilia di Natale del 1875, mentre era in viaggio, sentì le note di quella memorabile melodia.
Quale fu la sorpresa nel vedere che a cantarla era lo stesso uomo di quella notte!
Sankey cantava durante le campagne evangelistiche del famoso Dwight Moody, e quella sera si sentì di cantare il vecchio inno "Cristo , mio Pastore".
Non appena finì di cantare, il veterano gli si avvicinò, si presentò, e gli raccontò come tredici anni prima quell'inno gli avesse impedito di sparargli, salvandogli la vita.
Sankey colse l'occasione per parlargli di Gesù, ed ebbe la gioia di vedere che il suo vecchio nemico diventava suo amico e amico di Dio.

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