mercoledì 21 novembre 2007

La lepre e la tigre


"Ama il tuo prossimo come te stesso". (Galati 5:14)



Un giorno, mentre faceva una passeggiata in montagna, un giovane vide una piccola lepre che portava del cibo ad un'enorme tigre ferita che non poteva muoversi.
Quel fatto l'impressionò tanto che il giorno dopo tornò nello stesso posto per vedere se il comportamento della lepre fosse stato casuale o abituale.
Con enorme sorpesa potè verificare che la scena si ripetè:
la lepre lasciò vicino alla tigre un buon pezzo di carne.
Passarono i giorni, e la scena continuò a ripetersi, finchè la tigre non recuperò le forze e potè ricominciare a procurarsi da mangiare da sola.
Stupito per la solidarietà e cooperazione tra gli animali, il giovane pensò:
"Se gli animali, creature inferiori a noi uomini, sono capaci di aiutarsi in questo modo, molto più lo faremo noi", e decise di fare l'esperienza.
Si gettò a terra simulando di essere ferito, e si mise ad aspettare che passasse qualcuno in suo aiuto.
Passarono le ore, scese la notte, ma nessuno gli si avvicinò.
Stette così anche per tutto il giorno successivo e, mentre andava via ancora più deluso, sentì con chiarezza dentro di sè una bella voce che diceva:
"Se vuoi continuare a credere nell'umanità, se vuoi vedere i tuoi simili come fratelli, smettila di fare la tigre e agisci semplicemente come la lepre!"
Se anche noi vogliamo vedere i nostri simili come fratelli, allora dobbiamo mettere in atto il comandamento di Gesù di amare il nostro prossimo come noi stessi.

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