sabato 5 gennaio 2008

L'esempio del cane


"Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano,... poichè egli fa sorgere il sole sopra i buoni e sopra i malvagi, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti". (Matteo 5:44, 45)



Gesù esortava i discepoli a non vendicarsi e a non fare del male a coloro che gli avevano fatto un torto, ma a perdonarli.
A quei tempi si usava dare con la mano sinistra un leggero colpo sulla guancia dell'avversario per dimostrargli il proprio disprezzo.
Per la persona colpita ciò era più offensivo che doloroso.
Gesù certamente sorprese i suoi ascoltatori quando disse:
"Se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra".
Naturalmente non intendeva dire che dobbiamo restare sempre passivi, giacchè ci sono delle situazioni che richiedono che ci difendiamo.
Il Signore, però, con quella frase voleva dire che dobbiamo mostrare amabilmente la nostra disposizione a ricambiare il male col bene.
Un uomo, un giorno, tirò una pietra a un cane per farlo allontanare, ma con dispiacere si accorse che l'effetto era stato peggiore delle intenzioni:
il colpo aveva ferito il povero animale a una zampa.
Il cane, anzichè scappare, andò zoppicando verso di lui e leccò la mano che aveva scagliato il sasso.
Vedendo la commovente risposta del cane a quel gesto, comprese le parole di Gesù.
Disse:
"Quel cane mi predicò un sermone come nessun predicatore aveva mai fatto prima", e aggiunse che in nessun essere umano aveva mai trovato tanta prontezza nel perdonare il proprio nemico.
Il mondo odierno ha bisogno di vedere in ogni uomo l'immagine del Salvatore.
Dobbiamo mostrare sempre la buona disposizione nel nostro cuore a perdonare anche chi è irragionevole e ci istiga.

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