venerdì 21 settembre 2007

Anziano o vecchio


"Saziaci al mattino della tua grazia, e noi esulteremo, gioiremo tutti i nostri giorni". (Salmi 90:14)



L'anziano è uno che ha molti anni; il vecchio uno che ha perso lo spirito della giovinezza.
Un anziano si domanda se valga la pena fare una qualsiasi cosa, un vecchio, senza pensare, dice subito di no.
Un anziano sogna ancora; un vecchio dorme soltando.
Un anziano vuole imparare ancora; un vecchio ha già smesso di imparare.
Un anziano ogni giorno lo vive come il primo della sua vita; per un vecchio ogni giorno sembra l'ultimo.
Un anziano ha sempre dei progetti nell'agenda; un vecchio ha l'agenda vuota e vive solo pensando al passato.
Un anziano si rinnova ogni giorno che comincia, perchè guarda all'orizzonte, dove il sole spunta e illumina le sue speranze; un vecchio si trattiene a pensare che quello può essere l'ultimo dei suoi giorni e si deprime guardando le ombre del passato.
Un anziano ha sempre una speranza, ed il tempo passa veloce, perchè per lui la vecchiaia non arriva mai; un vecchio passa le ore nella tristezza.
Un anziano ha le rughe come risultato dei tanti sorrisi; un vecchio ha le rughe come risultato di amarezze.
Un anziano ed un vecchio spesso hanno la stessa età cronologica, ma il loro spirito è diverso.
Pertando, caro amico, vivi una lunga vita, ma non permettere a te stesso di diventare mai "vecchio"!
Anche se hai vissuto già molti anni su questa terra, se ti riempi della grazia di Cristo Gesù, avrai una nuova vita ricca di gioia, la Sua gioia.

giovedì 20 settembre 2007

Portare i pesi



"Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi". (Giovanni 8:36)


Un maestro propose ai suoi discepoli il seguente racconto:
'Un uomo camminava per una strada, ad un tratto inciampò su di una gran pietra.
La raccolse, e la portò con sè.
Poco dopo inciampò in un'altra pietra, e anche quella volta la raccolse portandola con sè.
Dopo, su ogni pietra che inciampava, se la caricava, fino a che quel peso diventò tanto grande, che l'uomo non riusciva più a camminare'.
Che cosa pensate di quest'uomo?
"Secondo me, è uno sciocco", rispose uno dei discepoli "che motivo aveva di raccogliere tutte le pietre sulle quali inciampava?"
Il maestro rispose:
"E' proprio quello che fanno coloro che si caricano delle offese che ricevono, quelle offese accettate con rassegnazione, nonostante l'amarezza subita.
Non bisogna caricarci di 'pietre' inopportune del rancore contro gli altri o contro noi stessi.
Se mettiamo da parte quell'inutile carico, se non lo portiamo con noi, il nostro cammino sarà più facile e il nostro passo più leggero".
Cari lettori, non viviamo più portando pesi inutili, Gesù ci ha resi completamente liberi!



Se andiamo a Lui portandogli ogni nostro peso che ci opprime, Lui lo porterà per noi.

mercoledì 19 settembre 2007

Caro amico


"Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi, l'amore mio non si allontanerà da te, nè il mio patto di pace sarà rimosso, dice il Signore, che ha pietà di te". (Isaia 54:10)



Come stai?
Ti ho visto ieri mentre parlavi con i tuoi amici.
Sono stato lì tutto il giorno sperando che lo facessi anche con me.
Ti ho dato di sera per chiudere così il tuo giorno, una brezza fresca per riposarti e ho aspettato, ma non sei venuto mai.
Mi ha fatto molto male, ma ti amo lo stesso, perchè sono tuo amico.
Ti ho visto di sera mentre andavi a letto, ho desiderato abbracciarti, allora ho mandato un fascio di luce di luna sul tuo viso.
Di nuovo ho sperato ardentemente che potessimo parlare un pò.
Ho molte cose speciali da dirti!
Ti sei svegliato tardi e sei andato via in fretta, le mie lacrime scorrevano come pioggia.
Oggi ti ho visto triste e solo.
Mi fa male al cuore, ti capisco.
Anche i miei amici mi hanno deluso e mi hanno ferito varie volte.
Oh, se solo mi ascoltassi...
Io ti amo veramente!
Cerco di dirtelo con l'azzurro del cielo e nella quiete del prato verde.
Te lo sussurro con le foglie degli alberi e te lo esprimo coi colori dei fiori, te lo grido nelle cascate dei fiumi, nelle montagne.
Il mio amore per te è più profondo degli oceani e più grande di un desiderio o di una necessità che è nel tuo cuore.
Se solo sapessi quanto ti voglio aiutare!
Voglio farti conoscere mio Padre.
Anche Lui ti ama; chiamami, parlami.
Non dimenticarti di me .
Non voglio farti pressione, devi decidere tu.
Io ti ho scelto, e aspetterò...
Perchè ti amo!
Il tuo amico, Gesù.

martedì 18 settembre 2007

La miseria della ricchezza


"Vi lascio la mia pace; vi do la mia pace.
Io non vi do come il mondo dà.
Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti". (Giovanni 14:27)



Li May, una bella ragazza sedicenne di Taipei, Taiwan, aveva avuto tutto dalla vita:
bellezza, ricchezza e benessere.
Suo nonno era stato presidente della Banca di Taiwan, e suo zio un artista di fama.
La ragazza viveva circondata dal lusso e dalla comodità, frequentava le migliori scuole, e disponeva di tutti gli apparati elettronici più all'avanguardia.
I professori la definivano una ragazza molto intelligente.
Tutto ciò però non le servì a molto, infatti la ragazza fu arrestata per furto, spaccio di droga e prostituzione.
Questo non è assolutamente un caso sporadico; ultimamente sentiamo sempre con più frequenza storie simili.
Ciò deve farci riflettere su una cosa:
se la povertà è dannosa e genera ogni forma di male, anche la ricchezza può farlo.
Quindi, il male non è nella ricchezza o nella povertà in sè, bensì nell'uomo che non ha raggiunto una serenità interiore.
Perciò non si tratta di essere ricchi o poveri, ma di uomini in quanto tali e del loro bisogno di pace interiore che, finchè non la trovano, fanno di tutto, anche le cose più assurde, per procurarsela.
Eppure, nel Vangelo, il Signor Gesù ha detto chiaramente che la Sua pace è per chiunque vada a Lui, e la Sua è una pace che il mondo non può dare, una pace che ci riesce a fare andare avanti tranquilli anche nelle difficoltà della vita.

giovedì 13 settembre 2007

Si può sempre ricominciare...


"Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove". ( 2 Corinzi 5:17)


Ricominciare è avere una nuova opportunità, è rinnovare la speranza nella vita e , la cosa più importante, è credere in se stessi.
Forse hai sofferto molto in questo periodo, sei stato provato, hai pianto molto; perciò hai chiuso la porta a tutto e a tutti, credendo che per te non ci fosse più speranza.
Sappi che ora è il momento di ricominciare, di pensare alla luce, di trovare la gioia nelle cose più semplici.
Per esempio, potresti pensare ad un nuovo impiego, ad una nuova professione, forse ad una pettinatura nuova per aumentare la tua autostima.
E perchè non cominciare quel corso o quel vecchio desiderio di imparare a dipingere?
Se ti senti solo, basta che ti guardi intorno per accorgerti che molta gente aspetta il tuo sorriso per avvicinarsi di più a te.
Oggi è il giorno giusto per ricominciare con un nuovo progetto di vita.
Guarda in alto, sogna in grande, brama il meglio del meglio, brama tutte le cose buone, perchè la vita ci porta a quello che aspiriamo.
Oggi è il giorno per cancellare tutto quello che ci lega al passato, al mondo delle cose tristi:
butta tutto "nella spazzatura", svuota il cuore, per dare posto ad un periodo nuovo, ad una nuova occasione, ad un nuovo amore.
Dio ti chiama, ti invita ad una nuova avventura, ad un nuovo viaggio, ad una nuova sfida.
Proponiti in questo giorno stesso di fare tutto il possibile per raggiungere i tuoi obbiettivi.
Fidati di Dio , ed abbi anche più fiducia di te.

giovedì 6 settembre 2007

Giovanni 3.16


"Perchè Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinchè chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna". (Giovanni 3:16)



Una sera, in mezzo alla notte lugubre e fredda di Chicago, si alzò una bufera di neve.
Mentre la gente entrava e usciva dai portoni degli edifici tentando di rifugiarsi nei propri cappotti, un bambino vendeva giornali in un angolo.
Aveva troppo freddo per preoccuparsi della scarsità di clienti; poi, avvicinatosi a un poliziotto, gli chiese se conosceva un posto dove poteva trascorrere la notte al caldo.
Il poliziotto, impietositosi, gli indicò una casa, dicendogli che, dopo aver bussato alla porta, doveva dire solo "Giovanni 3:16".
Il bambino lo ringraziò, e seguì le sue istruzioni.
Bussò alla porta, e quando una donna si affacciò, la guardò e le disse: "Giovanni 3:16"
La donna gli rispose:
"Benvenuto, figlio mio, entra!" e presolo per mano lo sistemò su una poltrona davanti a un gran camino, gli preparò un bel bagno caldo, e dopo il bagno lo fece mangiare a sazietà.
Dopo mangiato lo portò in un'ampia stanza, gli rimboccò le coperte, gli diede un bacio, e spense la luce.
Nell'oscurità, prima di addormentarsi, il bambino pensava a quella formula per lui magica 'Giovanni 3:16', e non riusciva a comprenderne il significato, ma di certo doveva essere qualcosa di buono.
Il giorno dopo, durante la colazione, la donna aprì un gran libro, e gli mostrò che 'Giovanni 3:16' è un versetto della Bibbia che parla dell'amore di Dio per noi, e che una notte lugubre e fredda Dio mandò nel mondo suo Figlio Gesù per salvare chiunque credesse in Lui.
A quella bella notizia il bambino non potè fare a meno di accettare Gesù nella sua vita come personale Salvatore e Signore.

mercoledì 5 settembre 2007

'Nel fuoco non sarai bruciato'



"Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà". (Isaia 43:2)


Dopo la mezzanote ci fu un incendio sulle colline calde e aride di Malibù, vicino a Los Angeles, California.
Forse fu un incendio accidentale; tuttavia, in pochi minuti, trasformò tutto in un inferno.
Eddie, di diciassette anni, alle quattro di mattina si rese conto della deflagrazione, e si allarmò maggiormente quando vide che il fuoco divorava enormi estensioni di terreno vicino a casa sua.
In casa si trovavano solo lui e la nonna Hazel di novantadue anni.
Le fiamme si avvicinavano e lui sapeva che doveva fare qualcosa.
Quindi, svegliò la nonna e, con forza sovrumana, la prese in braccio e la trasportò per 400 metri, passando in mezzo al bosco in fiamme.
Cosa fu a sostenerlo in quella prova, dandogli la forza sufficiente per salvare la vita della nonna nonchè la propria?
La risposta che diede Eddie fu:
"La fede in Dio"
Ci sono momenti nella vita in cui non c'è posto per discussioni teologiche o per dibattiti ideologici.
Momenti in cui si deve solo gridare al Dio onnipotente dal fondo del proprio essere:
"Signore salvami!"
Eddie e sua nonna conoscevano il versetto biblico riportato, e fu proprio quella parola che li sostenne mentre i settemila pompieri di Los Angeles, si davano da fare per circoscrivere l'enorme incendio.
La nostra vita fisica è continuamente in pericolo fra incendi, terremoti, inondazioni, o malattie.
Noi però non dobbiamo temere perchè il Signore ci promette di essere sempre con noi!

lunedì 3 settembre 2007

Come agire davanti alla sofferenza?


"Perciò... quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, affidino le loro anime al loro fedele creatore, facendo il bene". (1Pietro 4:19)

"Gesù... rispose:
-Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo". (Giovanni 13:7)



Sono in molti a porsi questa domanda filosofica:
"Perchè si soffre?", ma senza ricavarne grande profitto.
E' molto meglio domandarci quale atteggiamento pratico dobbiamo tenere quando soffriamo.
Possiamo essere tentati a rassegnarci e accettare così il nostro destino per provare almeno un senso di sollievo al nostro dolore.
Tuttavia, non è ancora questa la risposta al problema, perchè l'uomo non è per natura fatalista.
Non è il giocattolo nelle mani di forze oscure, al contrario, noi siamo nelle mani di Dio e anche... nelle nostre stesse mani.
E' col Signore che costruiamo la nostra vita, e in particolare i periodi in cui la sofferenza esercita dolorosamente la sua stretta su di noi.
Possiamo anche rivoltarci e accusare Dio... se le cose stanno così, anche se l'espressione potrà sembrare dura per alcuni, è perchè la nostra relazione co Dio è falsata.
Se permettiamo che in noi si sviluppino dei pensieri di sfiducia e di diffidenza nel rapporto con Dio, è chiaro che ci stiamo allontanando da lui.
Se pensiamo che Dio è severo nei nostri riguardi, è perchè non lo conosciamo ancora come veramente è.
Infatti, Dio ci ama così come siamo!
Non vuole punirci, ma formarci.
Desidera trasformare le nostre domande accusatrici in riflessione costruttive, che ci facciano progredire verso di Lui.
Per questo, applichiamoci a volgere lo sguardo verso lo scopo che Dio si prefigge di raggiungere per noi.
Invece di scoraggiarci, avviciniamoci a Lui e gustiamo la dolcezza del suo amore!

domenica 2 settembre 2007

Una luce sul mio sentiero


"La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero". (Salmi 119:105)


Era il 1981, e la nave navigava lentamente nella notte.
Il capitano, nell'avvicinarsi alle coste della Cina, si preoccupava che l'imbarcazione non facesse rumore.
La stiva era piena di materiale protetto in buste di cellofan e appena vicino alla costa, alcuni marinai cominciarono lo scarico del prezioso materiale sulle acque del mare.
Non era droga; non erano diamanti nè monete false:
erano copie della Bibbia, ce n'erano a migliaia!
I cristiani cinesi, avvisati in anticipo, si misero in acqua e raccolsero i sacchetti.
Fu così che le Bibbie, che avrebbero illuminato la vita spirituale di milioni di cinesi, arrivarono ai destinatari.
Questo 'sbarco di Bibbie' fu l'impresa di un'organizzazione cristiana del mondo occidentale che ha per obbiettivo introdurre, in qualsiasi modo, il messaggio di Cristo in tutti i paesi che ne vietano l'accesso.
L'organizzazione lo fa perchè è fermamente convinta che la Sacra Bibbia, come parola di Dio, è la luce spirituale, morale e divina per ogni uomo.
Essa ha come tema dominante il riscatto della razza umana dagli artigli del maligno, e la liberazione dal peccato.
Il personaggio principale, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, offre pace, giustizia e benedizione a tutti quelli che credono.
Respingere la Sacra Bibbia e il suo messaggio spirituale significa respingere l'unica speranza per l'umanità.

sabato 1 settembre 2007

La bibbia


"E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le scritture le cose che lo riguardavano." (Luca 24:27)
"Voi investigate le Scritture, perchè pensate aver per mezzo d'esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me". (Giovanni 5:39)


Non di rado mi è capitato di ascoltare commenti sbagliati sulla Bibbia, e non parlo semplicemente del contenuto, ma della sua propria struttura.
Si fa confusione circa i libri che la compongono e del loro ruolo all'interno di questo preziosissimo Libro.
Vorrei, perciò, dare alcune informazioni di carattere generale che aiutino a comprendere meglio le Scritture, così come viene chiamata dai profeti, dagli apostoli e da Gesù stesso.
La Bibbia si divide in due parti:
l'Antico e il Nuovo Testamento.
L'Antico Testamento è la prima parte della Bibbia.
Esso comincia raccontandoci la creazione dell'universo, la storia d'Israele, le profezie della venuta di un Salvatore.
Fu scritto originariamente in Ebraico.
Il Nuovo Testamento è la seconda parte della Bibbia.
Si apre con la venuta del Salvatore promesso, Gesù Cristo fatto uomo.
Ci racconta della sua vita, dei suoi insegnamenti, delle sue promesse, della salvezza, della vita eterna e dei primi anni del Cristianesimo.
Fu scritto originariamente in greco nel primo secolo dell'era cristiana.
Riassumendo si può dire che l'Antico Testamento è un bocciolo, il Nuovo è, invece, il fiore aperto che lascia vedere la propria bellezza e sentire il proprio profumo.
Il centro di tutta la Bibbia è Gesù Cristo.
L'autore della Bibbia è Dio, il quale si servì di circa 40 scrittori, attraverso un periodo di 1600 anni.
Gli scritti più antichi risalgono a 33 secoli or sono.
La Bibbia è il libro più tradotto e venduto nel mondo.
Si calcola che la Bibbia, o parte d'essa, sia stata tradotta in quasi 2000 lingue e dialetti.
Benchè vi siano stati tanti scrittori di diverse epoche e condizioni, ogni libro della Bibbia è in armonia con tutti gli altri ed ha per tema un unico grande soggetto:
Gesù Cristo.
Questo libro è riuscito a "sopravvivere" a persecuzioni, messa al bando e roghi che nei secoli le sono stati inflitti.
Nel 1456, con l'invenzione della stampa, la Bibbia fu il primo libro stampato ( la Bibbia di Gutenberg).
Da quel momento ha avuto inizio la sua grande diffusione che ancora oggi continua.
La Bibbia è l'unico libro che, attraverso i secoli, ha cambiato e cambia la vita di milioni di persone di ogni razza, ceto, età, professione e cultura, perchè è l'unico libro attraverso la cui lettura si perviene ad un incontro personale con Dio.
Essa è la risposta di Dio alla ricerca dell'uomo!
E' " la lettera di Dio" per l'uomo.
Ora sai dove puoi trovarlo!
La Bibbia è stata scritta anche per te!